L’invito che spesso ci fanno – o che noi facciamo a noi stessi – a controllare le emozioni implica l’idea che le emozioni siano frutto della nostra volontà.
Invece è ormai dimostrato che le emozioni si possono sentire soltanto spontaneamente, mai richiamare con volontà. E che decisamente non sono sotto il controllo volontario.
Ad esempio, è cosa nota che dire a se stessi di stare calmi non fa che aumentare il nostro nervosismo!
Ugualmente, a chi non è mai capitata una giornata storta? Ecco, chiedere a se stessi di affrontarla con un sorriso, oppure dirsi il classico “non pensarci”, in genere non ottengono mai il risultato sperato. Anzi, di solito si ottiene esattamente l’effetto contrario.
Ci avete mai fatto caso?
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Il tentativo di controllo che fa perdere il controllo

Il fatto è che i tentativi di controllo volontario delle emozioni non solo sono inutili, ma sono anche controproducenti.
Per dirla in termini strategici, sono tentate soluzioni disfunzionali, ossia tentativi di gestire una situazione o una difficoltà che, invece di avere l’effetto sperato di risoluzione, mantengono e peggiorano il problema.
Infatti il tentativo di controllo diretto sull’emozione spesso provoca risultati paradossali, ossia porta esattamente il risultato contrario a quanto desiderato.
Ad esempio, è ormai ampiamente dimostrato che l’evitamento della paura la fa aumentare, talvolta fino all’attacco di panico (Nardone, 1990).
Anche il tentativo di sopprimere la tristezza, spesso, non solo non funziona, ma anzi la fa crescere ancora di più e la fa durare per un periodo significativamente più lungo (Muriana et al., 2006).
Ma ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta su di sé almeno una di queste esperienze paradossali:
- sforzarsi di sopprimere un pensiero triste, angoscioso, negativo e scoprire che questo tentativo lo fa aumentare nella nostra mente;
- tentare di liberarsi di un ricordo doloroso e scoprire che così il ricordo si cristallizza ancora di più nella memoria;
- tentare di tenere sotto controllo un’emozione sgradevole o vergognosa e scoprire che questo la fa crescere fino ad essere fuori controllo.
E quindi, se non possiamo controllare le emozioni evitando di provarle o mettendole a tacere, cosa possiamo fare?
Smettere di combattere le emozioni per renderle nostre alleate

Come detto, gli esseri umani non possono controllare le emozioni evitando che nascano dentro e si manifestino. Però hanno la straordinaria possibilità di avere il controllo sull’espressione delle emozioni, cioè su cosa farne dopo che si sono manifestate.
E questo fa tutta la differenza, perché dà ad ogni persona la possibilità di decidere in quale modo utilizzare la notevole energia delle emozioni.
Per riuscire a fare questo, la prima cosa da fare è imparare a concedersi tutto ciò che la nostra parte emotiva costantemente ci propone: dobbiamo gioire, odiare, invidiare, sperare, provare rabbia, tristezza, dolore, angoscia, gioia, sorpresa, paura, vergogna.
Per riuscire a gestire le reazioni ad una emozione è necessario imparare a:
- dare spazio dentro di noi alle emozioni, concedendosele completamente e smettendo di combatterle;
- imparare a riconoscerle, a dargli un nome, un significato, una coerenza;
- accettarle per quello che sono: non esistono emozioni “cattive” o sbagliate, la differenza è in quello che si decide di fare a seguito di quell’emozione;
- prendere atto dei movimenti “interni” che arrivano, delle dinamiche che si scatenano, di quello che quell’emozione ci porterebbe a fare in prima istanza.
Solo a questo punto potremo davvero, consapevolmente, decidere cosa farci, con quell’emozione, ossia come reagire dentro di noi (con sé) e fuori di noi (con gli altri e con il mondo).
Perché l’emozione sarà diventata una parte di noi, un’alleata che può parlarci invece che una nemica da temere e tenere sotto controllo.
Perché è questo, che sono le emozioni: campanelli d’allarme che ci dicono che quel che sta accadendo ci interessa molto. E se vogliamo che siano alleate dobbiamo imparare ad ascoltarle con attenzione, perché parlano sempre a nostro favore.
Se le emozioni sono troppo forti

Quanto consigliato in questo articolo è un modo in genere funzionale che permette di gestire le reazioni alle emozioni provate, evitando reazioni disfunzionali e che possono arrecare danno a se stesso o agli altri.
Se però senti che ci sono una o più emozioni troppo forti, che ti travolgono e che non riesci a tenere sotto controllo, ma anzi:
- esplodono e ti creano problemi con gli altri o un determinare situazioni;
- implodono, ossia ti fanno male dentro e provocano danni nel tuo profondo;
potresti pensare di rivolgerti ad uno psicoterapeuta, che è un professionista delle emozioni.
La psicoterapia è molto efficace per imparare a gestire le emozioni, trasformandole da nemiche in alleate.
La terapia steategica tiene molto in considerazione l’aspetto emotivo, ad esempio aiutando la persona a trovare dei modi per gestire le emozioni difficili: non incatenandole, ma permettendogli di fluire in modi più funzionali e utili.
Il terapeuta strategico è un professionista a conoscenza di tecniche, strumenti e strategie che possono aiutarti a imparare a gestire le emozioni in tutti gli ambiti che ne possono essere coinvolti: con te stesso, con gli altri e nelle situazioni specifiche che ti riguardano.
Se senti di averne bisogno, non esitare a contattarmi qui oppure tramite il modulo qui sotto.
Dot.ssa Adriana Serra – psicologa specializzata in psicoterapia breve strategica
Bibliografia
Muriana, E., Pettenò, L., & Verbitz, T. (2006). I volti della depressione. Abbandonare il ruolo della vittima grazie alla psicoterapia in tempi brevi. Firenze: Ponte alle grazie.
Nardone, G. (1990). Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi. Firenze: Ponte alle Grazie.
Paoli B. (2019) – La sottile arte di incasinarsi la vita. Mondadori editore
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Qui puoi trovare altri 2 articoli riguardo alla possibilità di impare a gestire in maniera più funzionale e soddisfacente le emozioni: uno riguardo alla tristezza legata ad una perdita, l’altro riguardo alla gestione della rabbia.